La trama ruota attorno alla lunga agonia e al trapasso della madre di Antonio (personaggio della storia), il quale incarna uno spirito inquieto che cerca nel rapporto fisico con numerose donne, perdute e riconquistate, la risposta alla sua sete di infinito. Il sesso però nel romanzo non è mai descritto con espressioni volgari e attese. Antonio incontra tante donne ma, stimolato dal suo alter ego, va continuamente cercando un dopo, un voler andare oltre inseguendo il superamento delle sue continue ansie e delle miserie umane.
Il dialogo alla fine trova una sintesi riconducibile all’attesa di quell’eternità, da tanti negata, che non è la fine di tutto ma l’inizio di una vita nuova senza tempo e senza spazio, dove non c’è posto per i lutti e le lacrime a conferma del "vita mutatur, non tollitur”.
|