Tutti non vogliono conoscere la verità, a mano a mano che i, nostri amici ci abbandonano cerchiamo accanto al nostro cuore un gelo che non possiamo vincere.
Se questo dolore è una donazione della follia non lo so, ma penso che tutti noi, come Mauro Gilioli, avremmo bisogno di un aquilone con un lungo filo che si dipani nella corsa, Venni Scheiviller si lamentava che tutti scrivono, ma questa di Gilioli non è una scrittura spropositata che vuole farsi notare a tutti i costi, è veramente un aquilone di spontaneità, mi piace rileggere e trovare che le sue parole sono sciolte, leggere, sedano gli altri, diventano anche una preghiera. Quanti raccontandosi, non pensano soltanto a se stessi, pensa-re agli altri è il punto cruciale e la difficoltà dello scrivere.
Ognuno piange il suo dolore, ma il difficile è fare diventare il dolore come un aquitane, una cosa bella, un aquilone che voli verso Dio. Questo è un testo di poesia, bella, bellissima, è un testo che si perde nel cielo.
dalla Prefazione di Alda Merini
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